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La mappa come progetto implicito

Osservato, fotografato e catalogato da sempre più sofisticati sistemi informativi il territorio contemporaneo appare ai nostri occhi privo di misteri. Satelliti, sistemi ortofotografci, database geografici, sistemi di posizionamento satellitare, monitorano costantemente ed illustrano in tempo reale ogni lembo del pianeta. Mai come oggi il mito di Borges, la costruzione di una mappa grande quanto l'intero territorio, sembra alla portata delle conoscenze umane.

Una osservazione più minuziosa del territorio mette tuttavia in evidenza che una riflessione sul grande paradigma zenitale può rivelarsi ancora utile. Le mappe (o le tavole) non sono la realtà. Attraverso processi di riduzione, di semplificazione e di discretizzazione logica delle informazioni le mappe interpretano il mondo, indicano una direzione al pensiero e per questo, si rivelano dei formidabili progetti impliciti che dobbiamo imparare a governare....

Humboldt e Aime Bonpland ai piedi del vulcano Chimborazo, 23 giugno 1802

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