Note sul database cartografico "Corine Land Cover"
venerdì, ottobre 08, 2010
Le mappe che costituiscono la base cartografica dell'esercizio di descrizione del territorio italiano sono realizzate con il software ArcView di Esri, finalizzato alla gestione dei sistemi informativi geografici. Un sistema informativo geografico (Geographic(al) Information System,GIS) è un sistema informativo computerizzato che consente l'acquisizione, la registrazione, l'analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati geografici associati a vettori grafici (geo-referenziati).
Nel caso in esame il database cartografico utilizzato per la realizzazione delle mappe del territorio italiano è la Corine Land Cover . La Corine Land Cover (o CLC ) è una mappa vettoriale che consente la rappresentazione dell'uso del suolo a partire dalla restituzione vettoriale (fotointerpretazione) delle immagini catturate dal satellite “Landsat 7”. La carta prevede di ricondurre le informazioni fotografiche relative all'uso del suolo ad unità minime cartografabili di 25ha, pari cioè a quadrati omogenei di 500m di lato rappresentati in scala 1:100000.
Obiettivi del progetto Clc sono la produzione di carte vettoriali relative all'uso del suolo in tutti i paesi europei attraverso il processo di standardizzazione delle procedure di fotointerpretazione (scala, definizione, dati e modalità con cui questi ultimi sono classificati). Obiettivi ulteriori sono che tale processo sia economicamente sostenibile sia da un punto di vista degli oneri di rilevazione satellitare che dal punto di vista dei tempi di realizzazione e che tale processo sia replicabile al fine di poter studiare ciclicamente le trasformazioni relative all'uso del suolo dei territori oggetto di rilievo. All'oggi sono stati realizzati tre cicli di rilievo e i relativi layer di confronto (il Clc90, il Clc2000 e il Clc 2006). Per la realizzazione del Clc 2000 sono state utilizzate le immagini catturate nelle estati comprese fra l'anno 1999 e il 2001 dal Satellite “Landsat 7”.
La Clc è una mappa che per sua stessa natura (processi di fotointerpretazione e riduzione) e per il livello di dettaglio (scala 1:100000, unità cartografabili minime pari a 25ha) opera attraverso valori soglia, al di sotto dei quali un fenomeno diventa disturbo e, ai fini della rappresentazione, non esiste. La Clc semplifica e annulla le condizioni di medietà e transizione, organizza l'uso del suolo in categorie precise: i territori modellati artificialmente, i territori agricoli, i territori boscati e ambienti seminaturali, le zone umide, i corpi idrici.
L'informazione satellitare fotointepretata è classificata in 44 voci omogenee, raggruppate in alcune grandi categorie informative.
Nel caso in esame il database cartografico utilizzato per la realizzazione delle mappe del territorio italiano è la Corine Land Cover . La Corine Land Cover (o CLC ) è una mappa vettoriale che consente la rappresentazione dell'uso del suolo a partire dalla restituzione vettoriale (fotointerpretazione) delle immagini catturate dal satellite “Landsat 7”. La carta prevede di ricondurre le informazioni fotografiche relative all'uso del suolo ad unità minime cartografabili di 25ha, pari cioè a quadrati omogenei di 500m di lato rappresentati in scala 1:100000.
Obiettivi del progetto Clc sono la produzione di carte vettoriali relative all'uso del suolo in tutti i paesi europei attraverso il processo di standardizzazione delle procedure di fotointerpretazione (scala, definizione, dati e modalità con cui questi ultimi sono classificati). Obiettivi ulteriori sono che tale processo sia economicamente sostenibile sia da un punto di vista degli oneri di rilevazione satellitare che dal punto di vista dei tempi di realizzazione e che tale processo sia replicabile al fine di poter studiare ciclicamente le trasformazioni relative all'uso del suolo dei territori oggetto di rilievo. All'oggi sono stati realizzati tre cicli di rilievo e i relativi layer di confronto (il Clc90, il Clc2000 e il Clc 2006). Per la realizzazione del Clc 2000 sono state utilizzate le immagini catturate nelle estati comprese fra l'anno 1999 e il 2001 dal Satellite “Landsat 7”.
La Clc è una mappa che per sua stessa natura (processi di fotointerpretazione e riduzione) e per il livello di dettaglio (scala 1:100000, unità cartografabili minime pari a 25ha) opera attraverso valori soglia, al di sotto dei quali un fenomeno diventa disturbo e, ai fini della rappresentazione, non esiste. La Clc semplifica e annulla le condizioni di medietà e transizione, organizza l'uso del suolo in categorie precise: i territori modellati artificialmente, i territori agricoli, i territori boscati e ambienti seminaturali, le zone umide, i corpi idrici.
L'informazione satellitare fotointepretata è classificata in 44 voci omogenee, raggruppate in alcune grandi categorie informative.